5 princìpi per una terapia di coppia efficace

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Una coppia può attraversare dei momenti di difficoltà frutto di incomprensioni che rischiano di comprometterne la stabilità: è quindi necessario un intervento esterno affidato ad uno psicologo che deve essere consultato in tempo, senza affidarsi troppo al caso o all’inerzia.

Lisa Benson, Meghan McGinn e Andrew Christensen, noti psicologi della UCLA, hanno analizzato 40 anni di metodologie di intervento in terapia di coppia.

Individuano 5 princìpi fondamentali ai quali un terapeuta deve affidarsi affinché la sua consulenza produca effetti benefici per il legame delle persone coinvolte.

Eccoli nel dettaglio.

1. Cambiare opinione sulla relazione.

Durante tutto il percorso, il terapeuta cerca di aiutare entrambi i partner a vedere la relazione in modo più obiettivo partendo dall’annullamento del "gioco della colpa" e valutando ognuno come elemento della coppia che agisce in un determinato contesto.

Ad esempio, le coppie che lottano finanziariamente saranno sottoposte a diversi tipi di stress situazionali rispetto a quelle che non lo fanno.

I terapeuti iniziano questo processo raccogliendo dati sull'interazione tra i partner osservando come si relazionano e formulano ipotesi su quali fattori possono portare al modo in cui i partner si comportano di conseguenza. Il modo in cui condividono queste informazioni con la coppia varia in base al particolare orientamento teorico del terapeuta (comportamentale oppure orientato alla comprensione).

2. Modificare il comportamento disfunzionale.

L’intervento mira a cambiare il modo in cui i partner si comportano realmente l'uno con l'altro. Ciò significa che oltre ad aiutarli a migliorare le loro interazioni, i terapeuti devono anche assicurarsi non vi siano azioni che possono causare danni fisici, psicologici o economici, valutando elementi di rischio. Se necessario si può ricorrere ad un supporto esterno per contrastare la violenza domestica, l'abuso di droghe o la gestione della rabbia.

È anche possibile che se il rischio non è sufficientemente grave, la coppia possa beneficiare di procedure di "time-out" per fermare l'escalation del conflitto.

3. Diminuire l'evitamento emotivo.

Le coppie che evitano di esprimere i loro sentimenti privati corrono un rischio maggiore di diventare emotivamente distanti e di separarsi. L’intervento del terapeuta si rivela efficace quando agevola la manifestazione di emozioni e pensieri tenuti soppressi.

La terapia di coppia basata sull'attaccamento consente ai partner di avere meno paura di esprimere i propri bisogni di intimità: alcuni partner che non sono riusciti a sviluppare attaccamenti emotivi "sicuri" durante l'infanzia avrebbero dei bisogni insoddisfatti che trasferiscono nelle relazioni adulte. Temono di mostrare al partner quanto ne hanno bisogno perché hanno paura di essere respinti.

I terapisti comportamentali presumono che gli adulti possano temere di esprimere veri sentimenti perché, in passato, non hanno ricevuto "rinforzo". Ad ogni modo, entrambi gli approcci teorici sostengono di aiutare i clienti a esprimere veri sentimenti in un modo che alla fine li avvicinerà.

4. Migliorare la comunicazione.

Il punto di partenza è aiutare i partner a comunicare in modo più efficace, senza ridicolizzare o offendersi a vicenda. Le coppie hanno modo di richiedere un "coaching" per imparare a parlare tra loro in modi più solidali e comprensivi. Il terapeuta può anche fornire alla coppia istruzioni didattiche sui tipi di comunicazione efficaci evitando quelle nocive (si propone spesso l’ascolto empatico).

Per le coppie con una lunga storia di critiche reciproche è previsto un approccio diverso rispetto a quelle che cercano di evitare il conflitto a tutti i costi.

5. Promuovere i punti di forza.

Alcuni terapisti di coppia sottolineano i punti di forza della relazione e sviluppano la resilienza soprattutto quando la terapia si avvicina alla fine.

Poiché gran parte della terapia implica la focalizzazione sulle aree problematiche, è facile perdere di vista le altre aree in cui le coppie funzionano efficacemente. Lo scopo di promuovere la forza è aiutare la coppia a trarre più divertimento dalla loro relazione.

Il terapista orientato al comportamento può "prescrivere" che un partner faccia qualcosa che piaccia all'altro.

Terapisti di altri orientamenti, che si concentrano maggiormente sulle emozioni, invece potrebbero aiutare la coppia a sviluppare una "storia" o una narrazione più positiva sulla loro relazione.

In entrambi i casi, il terapeuta dovrebbe evitare di provare a dare il proprio contributo a ciò che costituisce un punto di forza e lasciare che questo sia definito dalla coppia.

Se pensate di aver bisogno di uno psicologo a Roma per la terapia di coppia potete contattarmi per un consulto.

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