Nella nostra vita avremo avuto sicuramente un incontro, almeno una volta, con qualcuno che potremmo definire “narcisista”. Con varie sfumature o accezioni, ci siamo imbattuti in profili che però vanno distinti tra chi ha un Disturbo Narcisistico di Personalità (NPD) da chi presenta tratti narcisistici della personalità.
C'è una differenza chiara e netta. In effetti, l'NPD influisce su tutti gli aspetti della vita di una persona in cui si mostrano solo determinati tratti narcisistici che il soggetto può attivare e disattivare per adattarsi al contesto o alla compagnia in un determinato momento. In questo caso, si agisce da camaleonti mettendosi addosso quella che si può definire come “maschera narcisista”.
Passiamo quindi ad analizzare alcuni aspetti del narcisismo, di come lo si può individuare, come si manifesta e come i “protagonisti” possono agire per influenzare gli altri anche in maniera tossica e comunque negativa.
Questa versione è un mix di atteggiamenti che portano a sentirsi orgogliosi di sé stessi, a riconoscere i punti di forza e, quasi inutile dirlo, piacersi allo specchio. Il narcisismo sano è vitale per la vita: aiuta nei momenti difficili, serve anche ad apprezzare tutto ciò di bello in noi stessi. In sostanza ci ricorda perché siamo degni di cose buone nella vita.
I tratti narcisistici negativi più frequenti sono:
I narcisisti sono spesso estremamente difensivi, testardi e supponenti. Hanno anche difficoltà a mantenere relazioni sane, amorevoli e pienamente funzionanti. Contrariamente alle credenze comuni, i narcisisti possono amare sé stessi o odiarsi assolutamente: entrambi si manifestano in modelli di comportamento simili nello spettro narcisista. La differenza sta nel fatto che il loro narcisismo sia alimentato da una convalida esterna o da una convalida interna.
Da qui affrontiamo il tema principale di questo contributo: come queste persone animate da un narcisismo dai connotati negativi, possono destabilizzare chi gli sta intorno in 5 mosse.
Negano l’evidenza, mistificano la realtà o provano a cambiare le carte in tavola: i narcisisti sono abili in quella che gli anglofoni definiscono “gas light” che trae ispirazione dall’omonima opera teatrale di metà ‘900. Il marito nella commedia armeggia sottilmente con l'illuminazione in casa sfruttando l’assenza della moglie; costei al rientro si mostra dubbiosa e preoccupata da luci sempre più tenui ma il marito la convince che è tutto frutto di una sua convinzione, sta immaginando o alterando la realtà.
Seguono anche altri episodi di “manipolazione” che sfociano in quello che definiamo più comunemente come “lavaggio del cervello”, il tentativo lento e deliberato che porta la vittima a mettere in discussione la propria realtà. L'obiettivo finale di questo “mezzo” è quello di disorientare la vittima in modo che inizi a dubitare di ciò che è reale e di ciò che non lo è. È molto più efficace di quanto le persone generalmente capiscano e, se usato per anni e anni, può portare ad alterazioni sulla salute mentale per la vittima.
Il modus operandi dei narcisisti è quello di ricorrere all’uso frequente di negazioni, false dichiarazioni, bugie e contraddizioni per intrappolare lentamente la vittima in questa realtà distorta e mantenere il controllo su di loro. Facendo sentire la vittima "pazza", è meno probabile che la vittima chieda aiuto, si rivolga ad amici e familiari per chiedere sostegno o lasci la relazione o il posto di lavoro. Chiunque e tutti possono cadere nella trappola del “gas light”, indipendentemente dal contesto della relazione.
Parole, frasi, concetti, frasi e contraddizioni casuali vengono utilizzate a un ritmo forsennato in un ordine che non ha letteralmente senso. Tutto ciò stride con la realtà ma il narcisista ha l’abilità di contrattare e sostenere con veemenza che sia la realtà. Nessuna logica, ragionamento, prove, risate: si innesca una discussione per il gusto di litigare, far arrabbiare e farti sembrare la persona fuori luogo e che ha creato il problema. Soccombere significa arrivare inconsapevolmente alla sottomissione, evitando così ogni responsabilità per il proprio comportamento.
Questa tecnica è il rimedio al quale la persona narcisista ricorre quando viene messa alle strette o deve confrontarsi con la realtà oggettiva.
Le persone tossiche come i narcisisti sono espertissimi nell’addossare le colpe. Non si fermeranno letteralmente davanti a nulla per evitare la responsabilità. Spesso incolperanno l'altra parte per tutte le cose che stanno facendo o hanno fatto: alla fine mira a distrarre l'altra parte e fargli portare il carico emotivo. Spostando la colpa, il focus diventa l'altra parte che dimostra la propria innocenza, consentendo così al comportamento dei narcisisti di sfuggire.
Ancora una volta, la frustrazione evocata nell'altra parte spesso si traduce nell’etichettare come "pazzi" le vittime che devono sopperire a un contesto frutto di una imposizione anormale della realtà.
Questa tattica può essere estremamente distruttiva per il senso di sé di una persona. Può coinvolgere tutti i tipi di scenari, ma ciò che la caratterizza fondamentalmente è nel portare un terzo attore per sostenere il caso del narcisista o per mettere in discussione le capacità della vittima, dubitando della sua dignità o della sanità mentale. Si usano pareri e argomentazioni presumibilmente imparziali per gravare su un comportamento che si tiene e che il narcisista vuole demolire perché non lo accetta o non riesce a controllarlo nel rapporto interpersonale. Si completa così un percorso di abuso agevolato dall’infittirsi della nebbia creata da questa terza persona, giunta per minare fiducia e stima.
Quando la copertura è minacciata in qualsiasi modo, il narcisista subisce quella che è nota come una "ferita narcisistica" che il suo ego non accetta scatenando "rabbia narcisistica". Per un narcisista una minaccia potrebbe essere qualcuno che gli dà un ultimatum, qualcuno che cerca di smascherarne le menzogne o che promette di chiudere una relazione affettiva ormai morbosa, malata. Un narcisista ferito è letteralmente capace di tutto e spesso ricorre a minacce, linguaggio violento (insulti, imprecazioni, tentativi forti di manipolazione o promesse di gesti estremi): non si accetta quindi la “disobbedienza” altrui poiché tale incapacità di gestire la vittima, diventata magari consapevole e più forte, sgretola pian piano l’assetto narcisistico del soggetto. Ciò crea anche una sorta di competizione, il narcisista vuole vincere e imporsi ad ogni costo e con ogni mezzo, vuole ritornare a controllare ogni dinamica imponendo i suoi meccanismi: un narcisista non vorrà mai immedesimarsi o capire le esigenze altrui.
Quanto delineato ha lo scopo di illustrare un quadro critico del narcisismo e comprende un invito a non rimanere in silenzio se si trovano congruenze con le aree problematiche. Se necessario, bisogna affidarsi ad uno psicologo o cercare una fonte di aiuto che possa intervenire per evitare il consolidamento di un legame nocivo.
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