La grande città riveste un fascino indiscusso per le ambizioni e l’affermazione di una persona.
Trasferirsi soprattutto da una realtà totalmente diversa innesca un insieme di sensazioni come l’eccitazione, l’entusiasmo, la voglia di far bene. La maggior parte delle persone è attratta dalle molteplici possibilità che offre per i servizi sociali, per le infrastrutture o per l’intrattenimento.
Va sempre tenuto presente che la vita urbana non è per tutti: ritmi e abitudini sono molto veloci, le interazioni umane sono spesso fugaci e perdono quel tocco di autenticità tipico dei contesti più raccolti. Ci sono numerosi contro e svantaggi del vivere in una grande città e vivere la città: Roma è uno degli esempi più importanti ed emblematici per le dinamiche che ne caratterizzano il quotidiano e per le conseguenze ad ogni livello umano, sociale, economico e psicologico.
Molto comunemente, il passaggio da un piccolo centro ad uno più grande avviene per lo più come scelta di vita con alla base un percorso universitario o lavorativo.
Le Nazioni Unite hanno stimato che il 55% della popolazione mondiale vive in città: entro il 2050 questa stima va rivista al rialzo con una previsione che va verso il 68%. Le città diventeranno così sempre più affollate, congestionate e alle prese con vari problemi: dall’inquinamento alla congestione del traffico, dall'alto costo della vita ai tassi di criminalità, dal costo degli appartamenti fino alle varie contraddizioni economiche, ambientali, sociali, di spostamenti e di lavoro.
Vivere in una città può essere costoso, in particolare in quelle più importanti. Chi lavora in contesti metropolitani o in grandi centri gode spesso di entrate più alte ma questo aspetto va di pari passo con un costo della vita più elevato: è più oneroso a livello economico e finanziario il ricorso ad una sistemazione sia essa in affitto sia essa come acquisto. A livello di offerta lavorativa la città offre più opportunità: al contempo, aumenta la “competizione” ovvero il rischio che ci siano molte persone interessate alla stessa posizione.
Vivere in città estese richiede spostamenti su tratte impegnative e che vanno percorse con quanto si ha a disposizione: il traffico è l’unica costante che ci accompagnerà sia sui mezzi pubblici sia su quelli privati con questi ultimi pronti a primeggiare immancabilmente su ogni arteria. Dilemma successivo, il parcheggio: anche in questo caso, potremmo dire che c’è più richiesta che offerta e spesso non è possibile trovare uno stallo nemmeno tra quelli a pagamento. Di conseguenza, si è costretti spesso a ripiegare a soluzioni di fortuna o lontane dal nostro punto di interesse.
in città, il tasso di criminalità è più alto che in un piccolo centro. Le ampie differenze sociali ed economiche spingono molte persone a ricorrere a pratiche illegali per sopravvivere, al contempo è altamente probabile che vi siano manifestazioni delinquenziali deliberate ovvero espressione di stili di vita inclini a compiere reati. Non meno importante il discorso sulla salute e il benessere fisico: in città è molto più pratico allenarsi in palestra o in spazi chiusi mentre quelli verdi sono sì diffusi ma non sempre sono è agevole raggiungerli o trovare il tempo per una corsetta o un allenamento. I ritmi di lavoro e quelli sociali gravano molte volte su questa dinamica.
Gli spazi sociali e personali in città hanno un lato critico abbastanza rilevante. La privacy innanzitutto è messa a dura prova: edifici ravvicinati, attaccati, persone che passano sotto la tua finestra o il tuo balcone orientato verso quello di un vicino, affacciarsi e vedersi di fronte qualcuno non molto distante può creare imbarazzo e quasi fastidio soprattutto se proveniamo da un contesto diverso (casa indipendente o con ampi spazi intorno). Non meno rilevante, l’alta possibilità di sentire e subire ogni tipo di rumore del vicino o il rischio di essere “ascoltati” dall’appartamento di fianco.
In città possiamo imbatterci anche in dinamiche interpersonali lontane da quelle più raccolte e strette di un piccolo centro: la maggior parte delle persone nelle aree urbane è molto individualista e presta poca o nessuna attenzione alle altre persone.
La rapida urbanizzazione sta mettendo a dura prova le infrastrutture di base associate a condizioni meteorologiche estreme e frequenti. Il riscaldamento globale, che è una minaccia estrema del cambiamento climatico, è generato principalmente nelle città. Alcune delle minacce comuni possono causare problemi non semplici da gestire o da affrontare. Rendere le città resistenti a questo tipo di minacce e ridurre il riscaldamento globale sono le sfide più significative e delicate che le autorità stanno affrontando negli ultimi decenni.
L’inquinamento inoltre è una delle problematiche più ostili: smog, alto tasso di emissione di carbonio, inquinamento idrico e sforamento dei decibel sono alcune delle ragioni dell'inquinamento ambientale e acustico (quest’ultimo può innescare diversi tipi di disturbi al sonno degenerando in stress o altre forme di disagio). Inoltre, l'aumento del numero di trasporti motorizzati e dei rappresentano altre fonti di inquinamento. Lo smaltimento e la gestione dei rifiuti costituiscono un ulteriore problema a causa per la carenza luoghi adatti al loro conferimento e trattamento.
Dopo aver ampiamente parlato degli aspetti più complicati, è doveroso analizzare i contesti urbani in chiave positiva. Molti servizi sono facili da fruire: uffici e punti vendita sono distribuiti in più punti della città e la praticità nel trovare la soluzione ai nostri bisogni è un valore aggiunto.
Le vie di comunicazione più importanti sono ben strutturate e diffuse: le strade sono più ampie e i percorsi sono pensati per collegare più punti e rendere facilmente raggiungibili i luoghi di interesse. Come abbiamo già visto, la diffusione di molte realtà lavorative crea delle condizioni potenzialmente favorevoli nel mercato del lavoro con più posti rispetto a contesti urbani di grandezza inferiore.
Ampia è altresì l’offerta educativa e formativa a ogni livello alla pari di quelle sanitaria e sociale. Non può mancare anche la fetta del divertimento e dello shopping, passando per l’intrattenimento per tutti i gusti (parchi, teatri, cinema) fino ai ristoranti o centri commerciali. Altrettanto rilevante è la possibilità di entrare in contatto con varie culture.
Da questa analisi emerge chiaramente un quadro complesso per chi vive in una grande città: un contesto impegnativo nel quale immergersi, come una metropoli o un centro molto più grande rispetto a quello di provenienza, può portare a fasi di non adattamento o rifiuto delle dinamiche insite nello stile urbano per esempio di Roma o Milano.
Possiamo pensare inizialmente di convivere con alcuni aspetti problematici o pensare di tollerarli, convincerci di sconfiggerli dimenticandoli ma non sempre questo è l’approccio giusto e infallibile. Se il nostro stile di vita risente di una mancanza di sintonia tra il vissuto alle spalle, le abitudini a cui teniamo e i ritmi della città che ci accoglie, è opportuno fermarsi e analizzare meglio le nostre esigenze e ragionare in un’ottica di equilibrio.
Rimandare troppo in avanti un intervento di supporto o sottovalutare un “problema” di rapporto con la città potrebbe tramutarsi in un disturbo o portare ad esporre noi stessi in modo incauto alle avversità.
Se pensi di aver bisogno di uno psicologo a Roma puoi contattarmi per un incontro conoscitivo.
Studio Koinè - Via Tigrè 77 - 00199 Roma, Italy
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